Pierbusa Note

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Giovedì, 30 Novembre 2017

#Una vita come tante di Hanya Yanagihara.
(considerazioni post-lettura)

Volevo parlarvi di un libro che ho letto esattamente un anno fa e che ogni tanto torna ad affiorare nella mia memoria per le emozioni (positive e negative) che mi ha dato. Parlo di "Una vita come tante" di Hanya Yanagihara.
L'autrice (Hawaiana non giapponese come potrebbe sembrare dal nome) si è "divertita" a maltrattare il protagonista principale di questo volume di 1000 e più pagine addossandogli tutte le disgrazie possibili di questo mondo ma come per compensarlo lo ha affidato a degli amici, amici "veri".
Ed è di questo aspetto che volevo qui parlarvi.
E' difficile avere degli amici veri, specie in questa era del "virtuale" dove l'amicizia viene filtrata dai social network e si riduce spesso a un aspetto solo formale.
Ed è difficile anche perché spesso siamo portati a condannare con sentenza definitiva ogni errore commesso dai nostri amici. Senza appello.
Parliamo di errori in buona fede perché su quelli in malafede non c'è molto da dire e poco da fare.
Il protagonista di questo libro ha molto da farsi perdonare ma ha anche molto da donare ai suoi amici. E non importa se possono nascere contrasti e incomprensioni perché fanno parte dell'amiciza: senza contrasto c'è solo ipocrisia.
Si dice che chi trova un amico trova un tesoro, ed è vero. E certe volte per errori banali si rischia di tranciare i fili di un'amicizia, per orgoglio, per risentimento magari ignorando le scuse presentate dall'altra parte.
Questo libro, terribilmente stupendo nel suo descrivere la caduta verso l'abisso del protagonista è principalmente un inno all'amicizia vera che è più forte di qualsiasi eventuale errore.

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